1trò|no
s.m.
AU
1 seggio di sovrani o di papi, elevato su alcuni gradini, sovente coperto da un baldacchino o un padiglione, usato spec. in occasione di cerimonie ufficiali: il t. del re; t. imperiale, papale
2 spec. in raffigurazioni pittoriche, seggio su cui si immagina seduta una divinità: il t. di Giove, un affresco di Cristo in t., la Madonna in t.
3 fig., potere, autorità, dignità di sovrano: abdicare al t., aspirare al t., usurpare il t.
(fonte dizionario demauro paravia on line)
Quindi stando a quello che il vocabolario dice il trono è un luogo preposto alla seduta di re, regine, papi, santi e madonne, quindi è un luogo che rappresenta e incarna in tutti i modi e in tutte le sue forme il potere.
E' anche vero che oggi la maggior parte dei paesi occidentali abbia delle istituzioni repubblicane e non più monarchiche, ma anche quando si tratta di poltrone, si parla sempre di posti di rappresentanza e di potere.
Invece nell'italia di fine anni duemila il trono ha preso a rappresentare tutt'altra figura, che magari un qualche potere lo riesce pure ad ottenere, e di sicuro anche una certa idolatria, ma che è quanto mai lontano dalle figure di condottieri, santi e madonne prima citate.
Stiamo parlando dei TRONISTI, una parola che nel vocabolario nemmeno esiste, ma che nel lessico comune è figura molto rappresentativa della attuale società, si perchè il tronista non solo non è figura da dileggiare e condannare, la lui col suo stuolo di pretendenti, la sua arrogante presunzione, la sua grammatica incerta e povera, è personaggio non solo di tutto rispetto ma addirittura da imitare.
E si perchè il tronista riesce a raccogliere adepti la dove non riesce più la politica, è più aggregante dello sport e batte dieci a zero qualsiasi forma culturale esistente, infatti in questo post la cosa della quale vorrei parlare in realtà non sono i tronisti, ma tutte le imitazioni che nel quotidiano si incrociano.
Sabato sera sono andato in un risto/disco molto in e molto bello, sia dal punto di vista logistico che da quello musicale, ad un certo punto in un privè (habitat naturale del tronista) arriva un gruppo di ragazzi dalle velleità tronistiche ma privi di qualsivoglia senso del gusto e dell'estetica, convinti che lo stile (anche quello del tronista) sia facilmente imitabile, e che il solo fatto di imitare li renda automaticamente tronisti.
Li ho subito ribattezzati I TRONISTI DEL DISCOUNT ovvero imitazioni approssimative e scadenti di prodotti che già in originale sono approssimativi e scadenti.
Quindi siccome non voglio passare per razzista ho intenzione di dare qualche consiglio a questi tronisti del discount per far capire loro quali sono i punti sui quali dovrebbero lavorare.
1) IL CAPELLO
caro tronista del discount, devi sapere che il trucco e il parrucco sono due elementi fondamentali per la resa televisiva e che quindi il tronista vero
prima di apparire in tutto il suo splendore passa svariato tempo sotto i ferri del mestiere di abilissimi e talentuosi artisti tricotici.
Quindi usare quintalate di gel aggiungendoci sopra quattro strati di cera in pettinature che sfidano la logica prima ancora che le leggi della fisica,
fa di te non un tronista ma semplicemente uno pettinato molto male
2) IL COLORE
Il tronista in quanto mangia pane a tradimento, è uno che per mestiere può permettersi di passare tempo in molti di quei posti che albergano nella bacheca
dei sogni di noi comuni mortali, e quindi spesso la tintarella è naturale, e se pure non lo fosse il trucco riuscirà a rendere uniforme il tutto.
Quindi farsi 6 lampade facciali a settimana non ti farà sembrare uno appena tornato dalle Barbados ma semplicemente uno che ha litigato con la maschera
solare, oppure uno che si è sforzato troppo sulla tazza del cesso.
3) IL FISICO
Il tronista per mestiere appare, e per di più non ha le facoltà intellettive per essere e quindi coltiva il proprio fisico come unica merce che ha a disposizione.
Così come il padroncino terrà a posto il proprio furgone e il macellaio terrà affilati i propri coltelli.
Nel 99% dei casi a noi comuni mortali non ci è stata data la fortuna di essere palestrati in modo naturale, al limite potremmo diventarlo passando ore e ore
in palestra, il che, per chi lavora, diventa difficile, quindi senza tempo e dedizione ognuno ha il fisico che si ritrova (lo dice uno con la panza cronica)
Quindi caro tronista del discount sappi che magliette aderenti, camicie fascianti et similari non fanno di te un tronista, ma la copia comica di un capicollo allacciato.
4) IL VESTIARIO
E qui credo che si possa fare un vero e proprio libro.
Il tronista del discount e il tronista vero stavolta hanno un approccio comune.
Ovvero sono convinti che i vestiti di determinati marchi siano, a prescindere di come sono veramente, comunque belli, e che il fatto che loro li indossino li facciano
diventare traino della moda in circolazione.
Caro tronista del discount eccoti alcune tue convinzioni cosa sono in realtà:
I PANTALONI BIANCHII non fanno uomo pieno di stile, fanno piuttosto pappone sud americano.
IL PANCIOTTO SULLA T SHIRT A MANICA LUNGA, non fà l'uomo anticonformista, invece fa molto cameriere del bar (specie se abbinato ai suddetti pantaloni bianchi)
LE COLLANE DI ACCIAIO A MAGLIA DOPPIA si portano sotto i maglioni e non sopra, atrimenti sembri la caricatura di rapper dal dubbio passato.
GLI OCCHIALI DA SOLE LACCATI BIANCHI fanno cagare a prescindere e comunque essendo "da sole" si porterebbero in presenza del sole e non in discoteca
LE SCARPE PACIOTTI/RICHMOND hanno su una scritta enorme e spesso d'orata con sopra in nome della marca... ok abbiamo capito hai scarpe di merda che costano tanto!
LA SCRITTA D&G non è direttamente proporzionale alla bellezza del capo, anzi più è grande e più il capo sarà tamarro.
postilla su Dolce e Gabbana, saranno anche dei grandi stilisti ma il 99% dei loro capi sono i più tamarri in circolazione e non mi meraviglio che siano i preferiti
dei tronisti del discount (il discorso vale anche per Cavalli)
LE GIACCHE DI VELLUTO/DAMASCATE/A FANTASIA la moda italiana (che viene considerata la migliore al mondo) non prevede che gli esseri umani debbano essere confusi con i divanetti.
LE CAMICIE DI RASO LUCIDO prescindendo dal fatto che se hai solo 100 grammi di troppo sembri un fustino del detersivo, hanno una consistenza tale che al secondo passo
di danza hai sulle ascelle le scritte Hiroshima e Nagasaki.
5) L'ITALIANO
Se la grammatica italiana prevede le coniugazioni dei verbi e una determinata sintassi un motivo ci sarà pure...
un esempio pratico una mia amica (dal Q.I. superiore alla media) tempo fa tampinata in discoteca alla fine disse al suo spasimante che se lui avesse avuto veramente
intenzione di uscire con le le avrebbe chiesto il numero di telefono (cosa che costui non aveva fatto)
la risposta avuta fu: "Non credevo che tu me lo DASSI". credo che questo si commenti da solo.
Alla fine il problema vero del tronista del discount è che proprio come nei supermercati alla fine si ottiene sempre il 3x2
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Postato da gds75 su IO, GDS75 il 3/09/2009 10:41:00 PM